Dal pensiero al libro stampato
Tesi di Laurea in Progettazione Grafica al Politecnico di Bari, 2020
Relatori Michele Colonna e Enzo Ruta
Il progetto di tesi consiste in un quaderno di ricerca sul tema del processo editoriale, in particolare sul rapporto tra autore e grafico.
La forma del libro è simile quella di un commonplace book, ossia una raccolta di citazioni commentate, a cui nel libro è dato molto peso ottico. A suggerire il parallelo con il quaderno vi è l’utilizzo di un layout simmetrico, che lascia ampi margini esterni, che raccolgono una serie di elementi per orientarsi nel libro e lasciano spazio agli appunti del lettore.
Le conclusioni della ricerca mettono in luce che si dovrebbe parlare in questo caso di pratiche autoriali e pratiche grafiche piuttosto che di grafici e autori. Queste pratiche consistono in una serie di operazioni che definiscono rispettivamente il carattere dell’opera e la sua disposizione nello spazio bidimensionale della pagina e tridimensionale del libro fisico.
Per fare quindi in modo che la comunicazione tra grafico e autore sia fluida, c’è bisogno che i due ambiti di competenza coincidano in qualche punto, e che quindi l’autore conosca e sia sensibilizzato allo spazio della pagina e il grafico sia cosciente che le sue operazioni sono sempre, in minore o maggior misura, autoriali, poiché definiscono il prodotto finale, che è sempre un libro e non un testo. Egli deve quindi rispettare le volontà dell’autore e capire quando gli spetta agire in maniera autoriale.
Poiché la tesi è stata scritta durante la quarantena di questo 2020, non si è avuto modo di incontrare persone e di sperimentare sulla propria pelle le questioni su cui la tesi verte. Si è ritenuto quindi necessario avere un altro tipo di confronto, almeno di tipo epistolare. Sono state effettuate due interviste, una ad un autore e grafico, il chitarrista americano Miles Okazaki, e l’altra ad un veterano della grafica, Giovanni Lussu, che oltre ad aver raccontato alcuni episodi della sua carriera da grafico, ha fornito ulteriori spunti di ricerca.
Le conclusioni della ricerca mettono in luce che si dovrebbe parlare in questo caso di pratiche autoriali e pratiche grafiche piuttosto che di grafici e autori. Queste pratiche consistono in una serie di operazioni che definiscono rispettivamente il carattere dell’opera e la sua disposizione nello spazio bidimensionale della pagina e tridimensionale del libro fisico.
Per fare quindi in modo che la comunicazione tra grafico e autore sia fluida, c’è bisogno che i due ambiti di competenza coincidano in qualche punto, e che quindi l’autore conosca e sia sensibilizzato allo spazio della pagina e il grafico sia cosciente che le sue operazioni sono sempre, in minore o maggior misura, autoriali, poiché definiscono il prodotto finale, che è sempre un libro e non un testo. Egli deve quindi rispettare le volontà dell’autore e capire quando gli spetta agire in maniera autoriale.
Poiché la tesi è stata scritta durante la quarantena di questo 2020, non si è avuto modo di incontrare persone e di sperimentare sulla propria pelle le questioni su cui la tesi verte. Si è ritenuto quindi necessario avere un altro tipo di confronto, almeno di tipo epistolare. Sono state effettuate due interviste, una ad un autore e grafico, il chitarrista americano Miles Okazaki, e l’altra ad un veterano della grafica, Giovanni Lussu, che oltre ad aver raccontato alcuni episodi della sua carriera da grafico, ha fornito ulteriori spunti di ricerca.
